L’obiettivo primario è quello di insegnare agli studenti a riconoscere alcune specie (soprattutto vertebrati), sia mediante osservazione diretta sia mediante la corretta identificazione di segni di presenza. Questo perchè i naturalisti, si presume, devono conoscere la natura. E anche perché conoscere una o più specie è espressione di una competenza che sarà utile nel lavoro del naturalista, quindi un modo di professionalizzare la conoscenza. Il corso si ripromette di insegnare un metodo, una serie di criteri generali che permettano di arrivare alla corretta identificazione di un mammifero o un uccello, perlomeno a livelli tassonomici intermedi.
Prerequisiti
Da piano di studi e regolamenti
Metodi didattici
Lezioni Laboratori Esercitazioni Esami
Verifica Apprendimento
Traduzione testo tecnico Colloquio
Contenuti
L1- 27/9 Riconoscimento vertebrati. Mammiferi (generalità): segni di presenza, tracce, fatte, richiami, morfologia generale, resti. Uccelli: caratteri morfologici distintivi di alcuni taxa, silhouette in volo, canto, borre. Rettili e Anfibi (generalità) L2- 28/9 Funzioni pratiche del riconoscimento: a) monitoraggio distribuzione, b) stime abbondanza, c) valutazione di parametri ecologici di comunità (ricchezza, diversità), d) approfondimenti su ecologia trofica (borre e fatte). Esempi di applicazioni pratiche del riconoscimento: a) Progetti Atlante, b) Progetto Aironi, c) Bioblitz L3- 30/9 Mammiferi: a) elementi diagnostici per il riconoscimento di Ungulati, piccoli mammiferi (Insettivori e Roditori), Carnivori; il riconoscimento dei segni di presenza (impronte e piste, escrementi, tane, etc). L4- 3/10 Uccelli: riconoscimento dei caratteri morfologici distintivi di alcune famiglie, silhouette in volo, canti, segni di presenza (nidi, borre, penne) L5 in campo 7/10: escursione Bobbio – monitoraggio Ungulati L6-Rettili e Anfibi 10/10: a) elementi diagnostici per il riconoscimento dei taxa principali L7-Specie carismatiche e bioindicatrici 8/11: le farfalle come strumento per sensibilizzare i cittadini alla conservazione della biodiversità. LAB 1 9/11: Il riconoscimento in dettaglio: morfologia e morfometria. Variabilità intraspecifica, differenza fra specie, sessi, classi di età analizzando i resti ossei. Esempi su crani di ungulati e roditori. LAB 2 10/11: Il riconoscimento delle borre e l’analisi dei resti dei micro-mammiferi LAB 3 14/11: Il riconoscimento degli escrementi di carnivori e l’analisi del contenuto di feci di lupo L8- 15/11: Riconoscere per enumerare: dati, intuizioni, demografia e trend, analisi dello stato di conservazione. Tre importanti studi pilota : Aironi coloniali, Lepre, Rana di Lataste. SEM 1 – 16/11: 25 anni di monitoraggio della popolazione di rondine nidificante in Provincia di Lodi. Come monitorare una flag species dell’ambiente agricolo e ricavarne dati di interesse continentale. L9 – 17/11. Esternalizzare la conoscenza: l’uso delle app per a) riconoscere il canto, b) riconoscere le specie, c) mappare la presenza, d) descrivere la vegetazione dell’area di studio. Esempi di Citizen Science applicata alla conservazione biologica L10-18/11 in campo: escursione Monticchie–catture con mist nets L11 – 21/11. Cento anni di disinformazione in campo naturalistico. Lo strano caso di Hirundapus caudacutus, della lince dell’Appennino, del lupo reintrodotto e della vipera paracadutata LAB 4 – 2/12. Dal riconoscimento alla produzione di informazioni utili: analisi dei dati raccolti con fototrappole e produzione di un elaborato (poster) sulla teriofauna di un’area protetta