Comprensione delle principali problematiche legate ai materiali di manufatti storici e fasi di degrado. Analisi delle metodologie diagnostiche archeometriche per la caratterizzazione chimica dei materiali.
Prerequisiti
Buona conoscenza della chimica organica ed inorganica. Conoscenza dei principi di base delle tecniche spettroscopiche e microscopiche.
Metodi didattici
Metodi didattici finalizzati all’acquisizione di competenze trasversali: lezioni frontali in aula e visite ai laboratori Arvedi di Unipv (Pavia e Cremona) dedicati alla diagnostica e chimica del restauro.
Verifica Apprendimento
Colloquio (45 minuti circa). I docenti della commissione, attraverso una serie di domande, verificheranno e valuteranno la padronanza e il grado di approfondimento dei contenuti acquisiti, la capacità di individuare correttamente la strategia di indagine, la proprietà del linguaggio utilizzato.
Testi
1. J. Ragai. The Scientist and the Forger. Imperial College Press, 2015 (ISBN: 978-1-78326-740-8) 2. M. Matteini, A. Moles. La chimica nel restauro. I materiali dell'arte pittorica. Nardini Editore, 2001 (ISBN: 88-404-4007-8). 3. R. B. Heimann, M. Maggetti. Ancient and Historical Ceramics. Schweizerbart Sche Vlgsb, 2014 4. K. H. A. Janssens (ed) Modern methods for analysing archaeological and historical glass, Wiley, 2013
Contenuti
Il corso inizia con un'introduzione al contesto storico, all'importanza e alle applicazioni reali dei materiali chimici e dei metodi utilizzati nella conservazione del patrimonio culturale. Successivamente, esplora i principi chimici coinvolti nell'analisi, nel trattamento e nella conservazione degli oggetti del patrimonio culturale, esaminandone la composizione materiale, i processi di degrado e le proprietà chimiche dei materiali e delle tecniche di conservazione. I temi principali includono: descrizione e applicazione di materiali quali pigmenti, polimeri naturali e sintetici, resine terpeniche, acidi oleici e leganti proteici, leganti inorganici, adesivi e nanomateriali; analisi diagnostiche mediante tecniche strumentali invasive e non invasive; studio dei processi di degrado e dei metodi di conservazione; e tecniche e agenti utilizzati nel restauro e nel consolidamento dei manufatti. Gli studenti acquisiranno una conoscenza approfondita sia delle basi teoriche sia delle applicazioni pratiche delle principali tecniche microscopiche (microscopi ottici, digitali e stereoscopici, microscopia elettronica a scansione (SEM) con spettroscopia a dispersione di energia a raggi X (EDS) associata) e spettroscopiche (FTIR, micro-FTIR, fluorescenza a raggi X (XRF) e riflettografia IR) impiegate nelle scienze della conservazione. Il corso include inoltre sessioni pratiche di laboratorio, focalizzate su specifici metodi di preparazione dei campioni e sulla loro analisi mediante le tecniche strumentali sopra menzionate.
Lingua Insegnamento
INGLESE
Altre informazioni
Vista la forte interdisciplinarietà deli contenuti affrontati durante il corso si consiglia vivamente agli studenti la frequenza alle lezioni frontali e alle attività laboratoriali.