Infortuni a rischio biologico negli operatori sanitari dell’ASST della Valtellina e dell’Alto Lario
Abstract
Data di Pubblicazione:
2022
Abstract:
Introduzione.
Il rischio di contrarre una malattia infettiva a causa dell’esposizione lavorativa rappresenta uno dei principali rischi in ambito sanitario. Il D.Lgs. 81/08, Titolo X, descrive le misure di protezione dai rischi connessi con l’esposizione ad agenti biologici. Il Titolo X – bis, recepimento della direttiva 2010/32/UE, tratta della protezione dalle ferite da taglio e da punta nel settore ospedaliero e sanitario.
In Italia, con un’incidenza di circa 100000 infortuni/anno, le esposizioni occupazionali percutanee rappresentano circa il 75% della totalità delle esposizioni a rischio biologico. Un contributo significativo alla prevenzione degli infortuni a rischio biologico è stato dato dall’utilizzo dei dispositivi di sicurezza per la prevenzione delle punture accidentali.
Obiettivi.
Valutare l’andamento dell’incidenza degli infortuni a rischio biologico (IRB) per via percutanea tra gli operatori sanitari (OS) dell’ASST Valtellina e dell’Alto Lario con particolare riferimento all’incidenza degli infortuni dopo l’introduzione dei dispositivi di sicurezza per la prevenzione delle punture accidentali (needle-sticks prevention devices, NPD).
Metodi.
È stata calcolata l’incidenza di IRB dal 2010 al 2019. I dati sono stati confrontati con quelli rilevati in uno studio effettuato presso l’ASL della Provincia di Sondrio dal 1993 al 1998.
Risultati e Conclusioni.
I dati dimostrano come dal 2010 al 2019 il numero degli OS infortunati si è andato riducendo, con qualche oscillazione, diventando quasi la metà. Confrontando il numero di infortuni a rischio biologico avvenuti nel periodo 1993 – 1998 con il numero degli infortuni a rischio biologico avvenuti nei sei anni dal 2014 al 2019 si rileva una netta riduzione degli eventi: 585 (1993 – 1998) contro 350 (2014 – 2019). Si è avuta una riduzione di 235 infortuni nonostante il numero di lavoratori esposti al rischio sia stato superiore nell’ultimo periodo. Confrontando l’incidenza degli IRB nei due periodi presi in considerazione si è rilevato come questa si sia circa dimezzata.
Confrontando il numero di infortuni a rischio biologico avvenuti nel periodo 1993 – 1998 con il numero degli infortuni a rischio biologico avvenuti nei sei anni dal 2014 al 2019 si rileva una netta riduzione degli eventi: 585 (1993 – 1998) contro 350 (2014 – 2019).
Si è avuta una riduzione di 235 infortuni nonostante il numero di lavoratori esposti al rischio sia stato superiore nell’ultimo periodo.
Confrontando l’incidenza degli IRB nei due periodi presi in considerazione si è rilevato come questa si sia circa dimezzata. L’analisi statistica dei dati è stata effettuata confrontando l’incidenza nei due gruppi mediante test χ2. È risultato un p<0,0001.
Il numero effettivo degli OS per ogni anno dal 1993 al 1996 non è noto; è tuttavia noto il numero medio di OS per quel periodo. È stato utilizzato questo valore per calcolare l’incidenza e per effettuare il test χ2; i valori risultano per questo approssimati.
Sono stati presi in considerazione gli IRB sia per via percutanea sia per contaminazione e la percentuale degli IRB per via percutanea è stata in entrambi i periodi circa il 75% del totale. L’importante riduzione degli IRB è quindi attribuibile per la maggior parte alla riduzione degli IRB per via percutanea. Questa riduzione si è avuta principalmente grazie all’introduzione dei NPD. Si può infatti osservare come la riduzione dell’incidenza sia avvenuta soprattutto a partire dal 2011, mentre nel 2010 l’incidenza di IRB era paragonabile all’incidenza media del periodo 1993 – 1998.
Tipologia CRIS:
1.5 Abstract in rivista
Keywords:
Trasmissione ematica, operatori sanitari
Elenco autori:
Petracca, Matteo; Bongiorni, M.; Piazza, M.; Villa, Luciano; Candura, Stefano M.
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