Affronta le diverse tipologie notazionali con le quali è stato tràdito il repertorio monodico medievale in particolare dai primordi fino al XIII secolo e si propone di avvicinare alle principali questioni storico-critiche che tali notazioni sollevano, nonché alla problematiche che suscita la loro interpretazione/ traduzione in notazione moderna.
Prerequisiti
Buona conoscenza della storia della musica medioevale e in particolare del canto liturgico occidentale. Buona conoscenza della teoria musicale antica e moderna.
Metodi didattici
Lezioni frontali, ed esercitazioni, eventualmente interventi di tipo seminariale. Gli studenti autorizzati a beneficiare della didattica inclusiva devono rivolgersi al docente, che tramite colloquio personale (preferibilmente in presenza, eventualmente a distanza) individuerà caso per caso il materiale didattico più idoneo a seconda delle categorie di attinenza, secondo quanto proposto dal Senato Accademico.
Verifica Apprendimento
Prova scritta e colloquio orale. La prova scritta (che dovrà essere sostenuta anche dagli studenti non frequentanti) consisterà nell’analisi neumatica e nella trascrizione moderna di un brano tratto dal repertorio gregoriano attraverso più codici in diverse scritture (che dovranno essere riconosciute). I programmi dettagliati per studenti frequentanti e studenti non frequentanti saranno pubblicati su Kiro.
AVVERTENZA IMPORTANTE Le videolezioni registrate e caricate su Kiro, secondo quanto previsto dalle direttive dell’Ateneo, potranno servire come aiuto alla preparazione, ma non sostituiranno la frequenza; pertanto gli studenti non frequentanti verranno interrogati esclusivamente sui testi indicati nel programma d’esame.
Testi
Per un primo orientamento si vedano:
– Paléographie musicale: les principaux manuscrits de chant grégorien, ambrosien, mozarabe, gallican, Solesmes, 1889-. – s.v. D. HILEY - J. SZENDREI, Notation, § III.1, Plainchant, in Groveonline. – M.-N. COLETTE - M. POPIN – PH. VENDRIX, Histoire de la notation du Moyen Âge à la Renaissance, Paris, Minerve, 2003. – TH. F. KELLY, Capturing Music. The Story of Notation, New York, W.W. Norton, 2014. – M.E. SCHMID, La notazione musicale. Scrittura e composizione tra il 900 e il 1900, a cura di A. Cecchi, Roma, Astrolabio, 2017. – S. RANKIN, Writing sounds in carolingian Europe: the invention of musical notation, Cambridge, Cambridge University Press, 2018.
Bibliografia specifica materiale documentario saranno segnalati nel corso delle lezioni; dato il loro carattere, la frequenza è vivamente consigliata. Per gli studenti non frequentanti sarà comunque previsto uno specifico programma d’esame.
Contenuti
Il corso si concentrerà sulla nascita e sulla diffusione in Occidente delle notazioni neumatiche nei principali centri scrittori, delle loro caratteristiche semiografiche e semiologiche, e delle varie trasformazioni nel tempo, soprattutto nelle aree francesi, germaniche e italiane. Il corso prevede una parte di esercitazioni di lettura e analisi delle diverse tipologie notazionali.