ID:
500096
Durata (ore):
36
CFU:
6
SSD:
FILOSOFIA TEORETICA
Anno:
2025
Dati Generali
Periodo di attività
Primo Semestre (22/09/2025 - 19/12/2025)
Syllabus
Obiettivi Formativi
L’insegnamento mira a fornire gli strumenti analitici, logico argomentativi e interpretativi necessari per una trattazione autonoma dei problemi della filosofia teorica. Particolare attenzione sarà dedicata all’approfondimento delle nozioni di verità e di oggettività filosofica e all’analisi degli elementi specifici che definiscono la dimensione di conoscenza della filosofia.
Prerequisiti
La frequenza delle lezioni del corso non è obbligatoria, nondimeno è molto fortemente consigliata al fine di preparare adeguatamente l'esame.
Metodi didattici
Lezioni frontali, lezioni seminariali. Il docente espone i concetti principali contenuti nei testi analizzati e ne discute criticamente il senso con lo scopo di delinearne le implicazioni. La struttura seminariale favorisce la discussione personale al fine di una appropriazione approfondita e di una valutazione comparativa delle tesi indagate.
Verifica Apprendimento
Esame orale L’esame consisterà in un colloquio orale di circa 30 minuti. Potrà essere richiesta la lettura e il commento di un brano scelto dalla letteratura primaria.
Testi
Saranno letti e discussi passi tratti dalle seguenti opere: 1. H. Bergson: Saggio sui dati immediati della coscienza, Cortina, Milano 2001; Materia e memoria, Laterza, Roma-Bari 2009; L'evoluzione creatrice, Cortina, Milano 2002; L'energia spirituale, Cortina, Milano 2008; Il pensiero e il movente, Olschki, Firenze 2001 (oppure Bompiani, Milano 20009. A.N. Whitehead: Il concetto della natura, Einaudi, Torino 1975 oppure Grenelle, Firenze 2020; Processo e realtà, Bompiani, Milano 2019; Avventure di idee, Bompiani, Milano 1997.
Contenuti
La processualità della natura e la natura della processualità. Tra Bergson e Whitehead. Proseguendo il cammino di ricerca avviato negli anni scorsi, anche questo corso si propone di indagare alcune rilevanti concezioni filosofiche della natura. Prendendo spunto dai risultati conseguiti in particolare con l’esame delle tesi ontologiche della tarda filosofia di Merleau-Ponty, in cui si assiste a un ribaltamento di prospettiva in relazione al nesso tra soggetto esperiente e oggetto esperito, tale ribaltamento verrà ora indagato a partire dagli scritti di H. Bergson e di A.N. Whitehead. Si tratta cioè di proseguire nella direzione individuata con lo studio delle opere del fenomenologo francese (e già l’anno prima con lo studio di quelle di Patocka), in vista del reperimento della possibilità di pensare la natura come manifestatività a- o pre-soggettiva. In Merleau-Ponty, a una prima fase, fondata sull’opera Fenomenologia della percezione, in cui la manifestazione è situata nel contesto di una soggettività corporea anonima sche però mantiene in qualche modo una sorta di primato, segue una fase successiva in cui, senza ripudiare l’approccio fenomenologico, egli tenta di rovesciare la prospettiva, facendo della corporeità soggettiva una risposta al manifestarsi della natura stessa. L’esito, peraltro incompiuto, di tale strategia consiste nel tentativo di delineare una ontologia della “carne” come tessuto relazionale pre-soggettivo e pre-oggettivo, luogo di manifestatività primordiale che precede e fonda la separazione tra soggetto e oggetto. L’esito delle riflessioni di Merleau-Ponty può essere allora validamente comparato con due approcci diversi ma connessi, che precedono cronologicamente, e influenzano in misura diversa ma sicuramente attestabile, il suo pensiero: si tratta delle opere di Bergson, molto note a Merleau-Ponty, e di Whitehead, il cui pensiero gli è meno famigliare, ma è oggetto di una importante considerazione e attualmente costituisce un rilevante tema di indagine critica presso gli studiosi. Si prenderanno innanzitutto in considerazione alcuni passi delle più importanti opere di Bergson: dal Saggio sui dati immediati della coscienza a Il pensiero e il movente, passando per Materia e memoria e L’evoluzione creatrice. Si intende mostrare come in Bergson il tema della durata, reperito innanzitutto come modalità di comprendere la natura peculiare della coscienza nella sua specifica irriducibilità al pensiero causalistico e quantitativo delle scienze naturali, si svolga poi in maniera sempre più decisa e convinta in direzione di una comprensione processuale della realtà, in particolare ma non soltanto vivente, per giungere a delineare una metafisica dinamica basata sull’apparire processuale in quanto tale, svincolato dalle sustruzioni intellettualistiche del pensiero moderno, e in qualche modo memore della lezione dei filosofi antichi, e segnatamente Aristotele (con cui Bergson si confronta sin dai suoi esordi) e in modo particolare Plotino. Si potrebbe sostenere perfino che la filosofia di Bergson rappresenti una versione dinamica e connessa agli sviluppi delle scienze naturali del pensiero emanatistico plotiniano. Un ulteriore passaggio sarà poi costituito dalla analisi di alcuni passi delle opere più rilevanti di Whitehead, in particolare Il concetto della natura, Processo e realtà e Avventure di idee, al fine di mostrare come in Whitehead vi sia una esigenza teorica molto prossima a quella di Bergson, a cui si accompagna tuttavia una costante esigenza di connettere il proprio approccio evenemenziale a una critica dei modelli epistemologici prevalenti delle scienze della natura, al fine di sgombrare il campo per un diverso e più adeguato modello di comprensione della natura. La relazionalità intrinseca del reale, di cui la metafisica del processo di Whitehead cerca di dare una descrizione strutturale, si incontra con gli sviluppi più recenti delle riflessioni dei fisici, dai modelli dinamici di Prigogine all’interpretazione di Rovelli della meccanica quantistica. In conclusione, i due autori mostrano affinità e differenze nelle rispettive posizioni, ma certamente due elementi spiccano nel loro approccio alla realtà: l’importanza della processualità e soprattutto l’enfasi posta sulla creatività. In entrambi, infatti, la creatività del reale non è un elemento secondario ma probabilmente costituisce la chiave d’accesso fondamentale alla loro concezione. Attraverso Bergson e Whitehead emerge così un elemento innovativo nella comprensione della natura, che merita ulteriori approfondimenti.
Lingua Insegnamento
ITALIANO
Altre informazioni
Alla fine delle lezioni il docente darà indicazioni sui testi critici discussi a lezione. Gli studenti non frequentanti sono tenuti a chiedere informazioni al docente.
Corsi
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