Tipo Corso:
Laurea Magistrale Ciclo Unico 5 anni
Durata (anni):
5
Dipartimento:
Programma E Obiettivi
Obiettivi
Il corso di laurea magistrale a ciclo unico abilitante mira a una formazione ampia e strutturata della figura del restauratore, coniugando solide competenze culturali in ambito umanistico e scientifico con lo sviluppo dell'abilità manuale e con la consapevolezza dei problemi di ordine etico e deontologico che investono l'ambito della conservazione e restauro dei beni culturali. Il profilo dei laureati magistrali corrisponde alla qualifica professionale di Restauratore di Beni culturali secondo l'art. 29, co. 6,7,8,9 D.Lgs. 42/04 e successive modificazioni. Coerentemente con tale definizione e con il profilo disegnato dal D.M. 26.05.2009 n. 86 art. 1 co. 1, i laureati magistrali saranno in grado di definire lo stato di conservazione dei beni culturali e intraprendere azioni dirette e indirette per salvaguardarne il valore culturale, limitandone i processi di degrado materiale e assicurandone la conservazione. Sapranno inoltre contestualizzare le opere comprendendone il valore artistico e culturale. Saranno in grado di operare in piena autonomia rispetto alle esigenze sopra enunciate.
I laureati magistrali possiedono abilità manuali specifiche e maturano elevate competenze scientifiche, tecniche e umanistiche; conoscono le metodologie e le tecniche di diagnostica, conservazione e restauro; possiedono la conoscenza di base della normativa che riguarda i beni culturali.
Nella progettazione del corso, sulla base delle esigenze e della vocazione specifica del territorio, universalmente riconosciuto per la straordinaria tradizione liutaria (riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio immateriale dell'umanità) e organaria, e in base alla presenza di prestigiose collezioni di strumenti scientifici sia a Cremona sia presso l'università di Pavia, si è deciso di attivare il PFP 6 Strumenti musicali, strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici.
Nel piano di studio le materie di base sono equamente suddivise tra discipline per la formazione scientifica (Chimica generale e inorganica; Chimica organica; Fisica sperimentale; Fisica applicata ai beni culturali e ambientali; Sistemi di elaborazione delle informazioni; Disegno e fondamenti della modellazione informatica) e le discipline per la formazione storica e storico-artistica (Museologia e critica artistica e del restauro; Archivistica, bibliografia e Biblioteconomia, Storia dell'arte medievale, storia dell'arte moderna). Le materie caratterizzanti e affini mantengono lo stesso equilibrio, prevedendo approfondimenti specifici per quanto riguarda la storia e metodologia del restauro, la botanica, la fisica, la geologia e la chimica applicate, la tecnologia dei materiali, la storia della musica, degli strumenti musicali e delle loro tecniche costruttive, la paleografia e la storia delle scienze e delle tecniche, l'Ingegneria acustica, la legislazione sui beni culturali, la gestione economica di un laboratorio di restauro così come detta la legge istitutiva della classe di laurea LMR/02.
I laureati magistrali possiedono abilità manuali specifiche e maturano elevate competenze scientifiche, tecniche e umanistiche; conoscono le metodologie e le tecniche di diagnostica, conservazione e restauro; possiedono la conoscenza di base della normativa che riguarda i beni culturali.
Nella progettazione del corso, sulla base delle esigenze e della vocazione specifica del territorio, universalmente riconosciuto per la straordinaria tradizione liutaria (riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio immateriale dell'umanità) e organaria, e in base alla presenza di prestigiose collezioni di strumenti scientifici sia a Cremona sia presso l'università di Pavia, si è deciso di attivare il PFP 6 Strumenti musicali, strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici.
Nel piano di studio le materie di base sono equamente suddivise tra discipline per la formazione scientifica (Chimica generale e inorganica; Chimica organica; Fisica sperimentale; Fisica applicata ai beni culturali e ambientali; Sistemi di elaborazione delle informazioni; Disegno e fondamenti della modellazione informatica) e le discipline per la formazione storica e storico-artistica (Museologia e critica artistica e del restauro; Archivistica, bibliografia e Biblioteconomia, Storia dell'arte medievale, storia dell'arte moderna). Le materie caratterizzanti e affini mantengono lo stesso equilibrio, prevedendo approfondimenti specifici per quanto riguarda la storia e metodologia del restauro, la botanica, la fisica, la geologia e la chimica applicate, la tecnologia dei materiali, la storia della musica, degli strumenti musicali e delle loro tecniche costruttive, la paleografia e la storia delle scienze e delle tecniche, l'Ingegneria acustica, la legislazione sui beni culturali, la gestione economica di un laboratorio di restauro così come detta la legge istitutiva della classe di laurea LMR/02.
Conoscenze e capacità di comprensione
I laureati magistrali in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, PFP6 possiedono adeguate conoscenze storiche, scientifiche e tecniche per rilevare e valutare criticamente lo stato di conservazione dei beni nel settore degli strumenti musicali, strumenti e strumentazione scientifica e tecnica, conoscono inoltre le norme deontologiche e i principi etici, che uniti alle conoscenze precedenti consentono di costruire un progetto di restauro e metterlo in atto. Conoscenze e capacità di comprensione vengono acquisite mediante la partecipazione a lezioni frontali, esercitazioni e laboratori, oltre che attraverso lo studio individuale.
La verifica dei risultati avviene nel corso delle esercitazioni e dei laboratori, mediante verifiche in itinere e/o relazioni, e in sede di esame scritto e/o orale. In particolare i laureati magistrali in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, PFP6:
1. possiedono adeguate conoscenze storiche, scientifiche e tecniche per rilevare e valutare criticamente lo stato di conservazione dei beni nel settore degli strumenti musicali, strumenti e strumentazione scientifica e tecnica;
2. possiedono approfondite conoscenze relative alla struttura dei manufatti e alle interrelazioni tra i materiali costitutivi;
3. possiedono una adeguata conoscenza delle cause di degrado;
4. possiedono una adeguata conoscenza delle tecniche di diagnostica;
5. possiedono una approfondita conoscenza, teorica e pratica, delle metodologie e tecniche di conservazione;
6. conoscono le norme deontologiche e i principi etici connessi alla elevata responsabilità professionale dei restauratori;
7. possiedono una solida preparazione pratica fondata sulle necessarie competenze sulle abilità manuali;
8. possiedono padronanza scritta e orale di almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre all'italiano. Conoscenze e capacità di cui ai punti 1-4 saranno acquisite in particolare con le materie dei SSD ICAR/19, L- ART/01, L-ART/02, L-ART/04, L-ART/07, L- ART/08, M-STO/05, M-STO/08 e M-STO/09 per quanto riguarda l'area della formazione storico-artistica e umanistica, dei settori BIO/03, CHIM/12, FIS/07, ING-INF/03 per l'area scientifica, nonché attraverso le attività laboratoriali.
Le conoscenze e le capacità di cui al punto 5 saranno acquisite in particolare con le materie relative ai SSD CHIM/12, ICAR/19, ING-IND/11 e ING-IND/22, nonché attraverso le attività laboratoriali.
Le conoscenze e le capacità di cui al punto 6 saranno apprese mediante il modulo del SSD IUS/10, quelle di cui al punto 7 nei laboratori, mentre quelle di cui al punto 8 saranno acquisite mediante il superamento di un esame di lingua previsto tra le “altre attività”.
Conoscenze e capacità di comprensione vengono acquisite mediante la partecipazione a lezioni frontali, esercitazioni e laboratori, oltre che attraverso lo studio individuale.
La verifica dei risultati avviene nel corso delle esercitazioni e dei laboratori, mediante verifiche in itinere e/o relazioni, e in sede di esame scritto e/o orale.
La verifica dei risultati avviene nel corso delle esercitazioni e dei laboratori, mediante verifiche in itinere e/o relazioni, e in sede di esame scritto e/o orale. In particolare i laureati magistrali in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, PFP6:
1. possiedono adeguate conoscenze storiche, scientifiche e tecniche per rilevare e valutare criticamente lo stato di conservazione dei beni nel settore degli strumenti musicali, strumenti e strumentazione scientifica e tecnica;
2. possiedono approfondite conoscenze relative alla struttura dei manufatti e alle interrelazioni tra i materiali costitutivi;
3. possiedono una adeguata conoscenza delle cause di degrado;
4. possiedono una adeguata conoscenza delle tecniche di diagnostica;
5. possiedono una approfondita conoscenza, teorica e pratica, delle metodologie e tecniche di conservazione;
6. conoscono le norme deontologiche e i principi etici connessi alla elevata responsabilità professionale dei restauratori;
7. possiedono una solida preparazione pratica fondata sulle necessarie competenze sulle abilità manuali;
8. possiedono padronanza scritta e orale di almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre all'italiano. Conoscenze e capacità di cui ai punti 1-4 saranno acquisite in particolare con le materie dei SSD ICAR/19, L- ART/01, L-ART/02, L-ART/04, L-ART/07, L- ART/08, M-STO/05, M-STO/08 e M-STO/09 per quanto riguarda l'area della formazione storico-artistica e umanistica, dei settori BIO/03, CHIM/12, FIS/07, ING-INF/03 per l'area scientifica, nonché attraverso le attività laboratoriali.
Le conoscenze e le capacità di cui al punto 5 saranno acquisite in particolare con le materie relative ai SSD CHIM/12, ICAR/19, ING-IND/11 e ING-IND/22, nonché attraverso le attività laboratoriali.
Le conoscenze e le capacità di cui al punto 6 saranno apprese mediante il modulo del SSD IUS/10, quelle di cui al punto 7 nei laboratori, mentre quelle di cui al punto 8 saranno acquisite mediante il superamento di un esame di lingua previsto tra le “altre attività”.
Conoscenze e capacità di comprensione vengono acquisite mediante la partecipazione a lezioni frontali, esercitazioni e laboratori, oltre che attraverso lo studio individuale.
La verifica dei risultati avviene nel corso delle esercitazioni e dei laboratori, mediante verifiche in itinere e/o relazioni, e in sede di esame scritto e/o orale.
Capacità di applicare conoscenze e comprensione
Al termine del corso di laurea magistrale in Conservazione e restauro dei Beni culturali i laureati:
- sono in grado di applicare conoscenze, comprensione e abilità nell'affrontare tematiche nuove e risolvere problemi complessi, singolarmente o nell'ambito di lavori d'équipe;
- Sono capaci di progettare e dirigere interventi di restauro, conservazione e manutenzione nel settore degli strumenti musicali, strumenti e strumentazione scientifica e tecnica, utilizzando anche gli strumenti informatici adeguati per la gestione dei dati e del progetto stesso; sanno documentare con precisione scientifica i percorsi effettuati; sono in grado di coordinare altri operatori coinvolti nei progetti;
- Sanno applicare anche in realtà complesse le proprie conoscenze alla pratica del restauro, del recupero funzionale, della conservazione, e sanno riconoscere le situazioni di emergenza, scegliendo e mettendo in opera le modalità di intervento appropriate.
L'affinamento delle capacità di applicare conoscenze e comprensione avviene principalmente in sede di esercitazione, di laboratorio, di tirocinio e di preparazione della prova finale. La verifica è in itinere mediante le relazioni sulle esercitazioni, gli esami di laboratorio, la relazione sul percorso di tirocinio e la prova finale.
- sono in grado di applicare conoscenze, comprensione e abilità nell'affrontare tematiche nuove e risolvere problemi complessi, singolarmente o nell'ambito di lavori d'équipe;
- Sono capaci di progettare e dirigere interventi di restauro, conservazione e manutenzione nel settore degli strumenti musicali, strumenti e strumentazione scientifica e tecnica, utilizzando anche gli strumenti informatici adeguati per la gestione dei dati e del progetto stesso; sanno documentare con precisione scientifica i percorsi effettuati; sono in grado di coordinare altri operatori coinvolti nei progetti;
- Sanno applicare anche in realtà complesse le proprie conoscenze alla pratica del restauro, del recupero funzionale, della conservazione, e sanno riconoscere le situazioni di emergenza, scegliendo e mettendo in opera le modalità di intervento appropriate.
L'affinamento delle capacità di applicare conoscenze e comprensione avviene principalmente in sede di esercitazione, di laboratorio, di tirocinio e di preparazione della prova finale. La verifica è in itinere mediante le relazioni sulle esercitazioni, gli esami di laboratorio, la relazione sul percorso di tirocinio e la prova finale.
Autonomia di giudizi
Al termine del corso di laurea i laureati in Conservazione e restauro dei Beni culturali:
- hanno acquisito piena autonomia nella ricerca bibliografica e delle fonti e hanno affinato l'attitudine alla ricerca e alla sperimentazione;
- posseggono la capacità di rilevare e valutare criticamente i dati riguardanti lo stato di conservazione dei beni e di far fronte ai problemi conservativi nella direzione della prevenzione del degrado, della manutenzione e dell'intervento;
- conoscono gli indirizzi e il dibattito in ambito nazionale e internazionale sui problemi del restauro, in particolare degli strumenti musicali, delle strumentazioni e degli strumenti scientifici e tecnici, e sono in grado di prendere posizione criticamente rispetto ai problemi che di volta in volta si presentano, orientando i propri progetti secondo linee di metodo rigorose;
- hanno maturato un'adeguata capacità di lavorare responsabilmente sia in gruppo sia in autonomia. L'acquisizione dell'autonomia di giudizio viene verificata ad ogni livello delle prove di valutazione (esami di profitto, relazioni su esercitazioni e laboratori, prova finale).
- hanno acquisito piena autonomia nella ricerca bibliografica e delle fonti e hanno affinato l'attitudine alla ricerca e alla sperimentazione;
- posseggono la capacità di rilevare e valutare criticamente i dati riguardanti lo stato di conservazione dei beni e di far fronte ai problemi conservativi nella direzione della prevenzione del degrado, della manutenzione e dell'intervento;
- conoscono gli indirizzi e il dibattito in ambito nazionale e internazionale sui problemi del restauro, in particolare degli strumenti musicali, delle strumentazioni e degli strumenti scientifici e tecnici, e sono in grado di prendere posizione criticamente rispetto ai problemi che di volta in volta si presentano, orientando i propri progetti secondo linee di metodo rigorose;
- hanno maturato un'adeguata capacità di lavorare responsabilmente sia in gruppo sia in autonomia. L'acquisizione dell'autonomia di giudizio viene verificata ad ogni livello delle prove di valutazione (esami di profitto, relazioni su esercitazioni e laboratori, prova finale).
Abilità comunicative
Al termine del percorso i laureati magistrali sapranno comunicare con linguaggio chiaro, adeguato e preciso conoscenze, idee, problemi e soluzioni concernenti l'ambito dei propri interessi a interlocutori specialisti, e in particolare alle altre figure professionali che operano nel settore dei beni culturali; saranno inoltre in grado di elaborare efficacemente relazioni e comunicazioni secondo gli standard richiesti dal settore della conservazione e del restauro. I laureati sapranno addestrare e coordinare gruppi di lavoro specializzati in laboratori di restauro, in italiano e in almeno un'altra lingua dell'Unione Europea. Saranno inoltre in grado di svolgere attività didattica anche nel settore della conservazione e restauro degli strumenti musicali.
Il raggiungimento di adeguate abilità comunicative avviene all'interno del percorso didattico programmato, attraverso presentazioni scritte e orali anche in contesti seminariali.
Di particolare interesse rispetto all'acquisizione delle capacità di comunicazione è la possibilità di programmare momenti di approfondimento seminariale in comune con i corsi di laurea che afferiscono ai Dipartimenti coinvolti dalla convenzione, con la partecipazione attiva degli studenti del corso di laurea magistrale in Conservazione e restauro dei beni culturali. Per perseguire appieno lo sviluppo delle capacità comunicative, i laureandi potranno essere inseriti negli incontri di studio ad alto livello anche internazionale che tutte le strutture convenzionate organizzeranno al proprio interno e con partner esterni. Le capacità comunicative saranno verificate lungo tutto il percorso di studi mediante le prove d'esame e le relazioni scritte e orali
Il raggiungimento di adeguate abilità comunicative avviene all'interno del percorso didattico programmato, attraverso presentazioni scritte e orali anche in contesti seminariali.
Di particolare interesse rispetto all'acquisizione delle capacità di comunicazione è la possibilità di programmare momenti di approfondimento seminariale in comune con i corsi di laurea che afferiscono ai Dipartimenti coinvolti dalla convenzione, con la partecipazione attiva degli studenti del corso di laurea magistrale in Conservazione e restauro dei beni culturali. Per perseguire appieno lo sviluppo delle capacità comunicative, i laureandi potranno essere inseriti negli incontri di studio ad alto livello anche internazionale che tutte le strutture convenzionate organizzeranno al proprio interno e con partner esterni. Le capacità comunicative saranno verificate lungo tutto il percorso di studi mediante le prove d'esame e le relazioni scritte e orali
Capacità di apprendimento
Al termine del corso di laurea magistrale in Conservazione e Restauro del Beni culturali i laureati hanno sviluppato capacità di apprendimento tali da impostare autonomi percorsi di ricerca e da riuscire a praticare con successo un costante autoaggiornamento servendosi anche degli strumenti di ricerca in rete. Sono inoltre in grado di fare lo stesso nell'ambito dell'aggiornamento professionale e della formazione permanente.
La capacità di apprendimento è ottenuta grazie alla costante integrazione tra le attività teoriche e quelle pratiche, al forte carattere interdisciplinare del piano di studi e all'intero ventaglio delle attività proposte dal corso.
La verifica si effettua durante le prove d'esame e la presentazione di lavori individuali, nel corso delle attività di laboratorio, nonché nella prova finale.
La capacità di apprendimento è ottenuta grazie alla costante integrazione tra le attività teoriche e quelle pratiche, al forte carattere interdisciplinare del piano di studi e all'intero ventaglio delle attività proposte dal corso.
La verifica si effettua durante le prove d'esame e la presentazione di lavori individuali, nel corso delle attività di laboratorio, nonché nella prova finale.
Requisiti di accesso
Per essere ammesso al corso di laurea lo studente deve essere in possesso del diploma di scuola secondaria superiore richiesto dalla normativa in vigore, o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo dagli organi competenti dell'Università. Per l'ammissione al PFP6 si richiede inoltre una adeguata preparazione iniziale in ambito umanistico e scientifico, nonché una conoscenza musicale di base. È inoltre indispensabile il possesso di una adeguata abilità manuale nella lavorazione dei materiali specificamente riconducibili all'ambito degli strumenti musicali.
Le modalità di verifica dell'adeguatezza della preparazione iniziale e del recupero di eventuali lacune e deficit formativi dello studente (da colmare in ogni caso entro il primo anno di studi) sono disciplinate dal Regolamento didattico del corso di laurea
Le modalità di verifica dell'adeguatezza della preparazione iniziale e del recupero di eventuali lacune e deficit formativi dello studente (da colmare in ogni caso entro il primo anno di studi) sono disciplinate dal Regolamento didattico del corso di laurea
Esame finale
La prova finale ha valore di esame di Stato abilitante all'esercizio dell'attività professionale del Restauratore di Beni Culturali, per i Settori 11 e 12.
La prova finale si articola in due prove, una di carattere applicativo, consistente in un intervento pratico-laboratoriale e una di carattere teorico-metodologico, consistente nella discussione di un elaborato scritto. Qualora la prima prova non venga superata, il candidato potrà ripetere l'esame nella sessione successiva.
Alla prova finale si accede dopo aver acquisito almeno 291 crediti e comporta l'acquisizione di 9 crediti.
La votazione di laurea magistrale (da un minimo di 66 punti a un massimo di 110, con eventuale lode) è assegnata da apposita commissione in seduta pubblica e tiene conto dell'intero percorso di studi dello studente.
La prova finale si articola in due prove, una di carattere applicativo, consistente in un intervento pratico-laboratoriale e una di carattere teorico-metodologico, consistente nella discussione di un elaborato scritto. Qualora la prima prova non venga superata, il candidato potrà ripetere l'esame nella sessione successiva.
Alla prova finale si accede dopo aver acquisito almeno 291 crediti e comporta l'acquisizione di 9 crediti.
La votazione di laurea magistrale (da un minimo di 66 punti a un massimo di 110, con eventuale lode) è assegnata da apposita commissione in seduta pubblica e tiene conto dell'intero percorso di studi dello studente.
Profili Professionali
Profili Professionali
Restauratore di beni culturali
In relazione alle competenze maturate e a quelle richieste negli ambiti professionali indicati, i laureati in Conservazione e restauro dei beni culturali svolgono funzioni:
- consultive (circa l'attività di conservazione, tutela e valorizzazione dei beni culturali);
- organizzative (rispetto alla tutela del patrimonio culturale);
- critiche (con particolare riguardo alla conservazione);
- direttive e di responsabilità (in merito a progetti di conservazione e restauro)
- di intervento di restauro, conservazione, valorizzazione.
I laureati in Conservazione e restauro dei beni culturali possiedono conoscenze multi e interdisciplinari e capacità di comprensione in ambito storico-musicale e storico-artistico nonché scientifico e tecnologico, in un arco cronologico potenzialmente esteso dall’antichità ai nostri giorni. Essi hanno consapevolezza degli orientamenti più aggiornati a scala internazionale in materia di conservazione e restauro, all'analisi critica di opere d'arte, alla conoscenza, alla valorizzazione e alla conservazione del patrimonio culturale musicale.
I laureati in Conservazione e restauro dei beni culturali possono trovare impieghi aderenti alle proprie competenze nei Laboratori ed imprese di restauro; collaborare con istituzioni del Ministero dei Beni e delle Attività culturali preposti alla tutela dei Beni Culturali (soprintendenze, musei, archivi, biblioteche, ecc.): con aziende e organizzazioni professionali del settore; con Istituzioni e Enti di ricerca pubblici e privati operanti nel settore della conservazione, restauro e valorizzazione dei beni culturali. In particolare i laureati che avranno seguito il PFP6 potranno trovare impiego come conservatori e restauratori di strumenti musicali, strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici presso i musei e le istituzioni competenti in Italia e all'estero.
Didattica
Insegnamenti (43)
12 CFU
0 ore
6 CFU
36 ore
6 CFU
36 ore
3 CFU
30 ore
6 CFU
36 ore
6 CFU
36 ore
6 CFU
36 ore
6 CFU
36 ore
12 CFU
300 ore
503524 - CHIMICA DELL'AMBIENTE E DEI BENI CULTURALI
Secondo Semestre (24/02/2025 - 06/06/2025)
- 2024
6 CFU
48 ore
6 CFU
36 ore
6 CFU
36 ore
6 CFU
36 ore
6 CFU
36 ore
6 CFU
36 ore
507731 - FONDAMENTI DI DISEGNO E DOCUMENTAZIONE GRAFICA
Secondo Semestre (24/02/2025 - 06/06/2025)
- 2024
6 CFU
36 ore
12 CFU
72 ore
507734 - STORIA DELLE TECNICHE COSTRUTTIVE DEGLI STRUMENTI MUSICALI - A
Primo Semestre (23/09/2024 - 17/01/2025)
- 2024
6 CFU
36 ore
507735 - STORIA DELLE TECNICHE COSTRUTTIVE DEGLI STRUMENTI MUSICALI - B
Primo Semestre (23/09/2024 - 17/01/2025)
- 2024
6 CFU
36 ore
6 CFU
36 ore
6 CFU
36 ore
507739 - FISICA APPLICATA AI BENI CULTURALI E AMBIENTALI
Primo Semestre (23/09/2024 - 17/01/2025)
- 2024
6 CFU
48 ore
507749 - PRINCIPI E TECNICHE DI CONTROLLO AMBIENTALE
Secondo Semestre (24/02/2025 - 06/06/2025)
- 2024
6 CFU
36 ore
6 CFU
36 ore
3 CFU
75 ore
4 CFU
100 ore
4 CFU
100 ore
5 CFU
125 ore
11 CFU
275 ore
16 CFU
400 ore
18 CFU
450 ore
25 CFU
625 ore
6 CFU
42 ore
6 CFU
36 ore
6 CFU
48 ore
6 CFU
42 ore
6 CFU
36 ore
5 CFU
125 ore
511407 - Schede di conservazione e documentazione grafica
Annualità Singola (23/09/2024 - 06/06/2025)
- 2024
1 CFU
25 ore
2 CFU
50 ore
4 CFU
100 ore
2 CFU
50 ore
4 CFU
100 ore
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Persone (40)
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