Il corso mira a guidare gli studenti in un primo confronto con l'orizzonte dell'archeologia dei dispositivi mediali (in particolare quelli di natura visuale), promuovendo così una maggiore conoscenza e una nuova consapevolezza delle forme della visione che hanno anticipato, e progressivamente predisposto, molte esperienze mediali che sono diventate diffuse nel contemporaneo.
Prerequisiti
Non sono previsti specifici prerequisiti (può tuttavia risultare utile aver seguito corsi di teoria e storia del cinema).
Metodi didattici
Il corso è strutturato con lezioni frontali condotte in aula, ma prevede anche alcuni programmi di visione che verranno presentati presso l'Auditorium di San Tommaso. Tra le seconda e la terza parte del corso è prevista un'uscita didattica presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino, dove sarà possibile confrontarsi direttamente con una ricca collezione di macchine e dispositivi del pre-cinema.
Verifica Apprendimento
L'esame si svolgerà in forma orale con un colloquio sugli argomenti del corso.
Testi
Studenti frequentanti: - Anna Caterina Dalmasso e Barbara Grespi (a cura di), Mediarcheologia. I testi fondamentali, Cortina, Milano 2023: solo Introduzione (pp. XI-XXXVIII) e due sezioni complete a scelta (tra le quattro di cui è composto il volume). - Donata Pesenti Campagnoni, Quando il cinema non c'era. Storie di mirabili visioni, illusioni ottiche e fotografie animate, UTET, Milano 2007. - Materiali digitali forniti dal docente durante il corso.
Studenti non frequentanti: - Anna Caterina Dalmasso e Barbara Grespi (a cura di), Mediarcheologia. I testi fondamentali, Cortina, Milano 2023. - Donata Pesenti Campagnoni, Quando il cinema non c'era. Storie di mirabili visioni, illusioni ottiche e fotografie animate, UTET, Milano 2007.
Gli studenti Erasmus sono tenuti a concordare il programma con il docente.
Contenuti
Il corso indaga il campo di ricerca della media archaeology, delineato negli ultimi decenni a cavallo tra la storia dei dispositivi, i media studies, le teorie della percezione, l'archeologia del sapere, e orientato, tramite la ricostruzione del nostro passato rapporto con i “vecchi” media, a storicizzare temi e cruciali topoi (E. Huhtamo) che oggi caratterizzano l'attuale rapporto con i “nuovi”. Il corso è diviso in tre parti: nella prima si fisseranno i capisaldi teorici della disciplina; la seconda, dedicata al cinema, prevede un approfondimento centrato sulle forme dell'esperienza pre-cinematografica promosse da dispositivi come la camera oscura, la lanterna magica, le scatole ottiche (mondo nuovo, diorama, kaiserpanorama, ecc.), i “giocattoli filosofici” ottocenteschi (fenachistoscopio, zootropio, prassinoscopio, teatro ottico, ecc.), fino agli apparecchi crono-fotografici; la terza avvierà percorsi di mediarcheologia intorno a tre dispositivi mediali che hanno fatto registrare un decisivo impatto sul contemporaneo: i visori per la realtà virtuale, i display touchscreen e i dispositivi wireless.