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  1. Insegnamenti

510769 - ETICA E GIUSTIZIA

insegnamento
ID:
510769
Durata (ore):
36
CFU:
6
SSD:
FILOSOFIA MORALE
Anno:
2024
  • Dati Generali
  • Syllabus
  • Corsi
  • Persone

Dati Generali

Periodo di attività

Primo Semestre (23/09/2024 - 17/12/2024)

Syllabus

Obiettivi Formativi

Fornire agli studenti gli strumenti di analisi delle questioni etiche al centro dibattito filosofico contemporaneo e strimenti di conoscenza delle principali teorie inerenti al tema della giustizia e delle generazioni future.

Prerequisiti

Gli studenti devono avere acquisito conoscenza di base nei campi della filosofia morale e della bioetica.

Metodi didattici

Lezioni in presenza, tenute in classe dal docente, e poi registrate e messe a disposizione degli studenti.

Verifica Apprendimento

Esame orale: lo studente dovrà rispondere a domande concernenti gli argomenti principali del corso.

Testi

Testi indicativi per la prima parte del corso:
G.Pontara, Utilitarismo, in N. Bobbio, Matteucci, G. Pasquino, Il dizionario di politica. UTET, Torino 2004
- J.J.C.Smart-B.Williams, Utilitarianism for and against, Cambridge University Press, Cambridge 1973; tr.it., Utilitarismo; un confronto, Bibliopolis, Napoli 1985.
- A.Sen-B.Williams, a cura di, Utilitarianism and beyond, Cambrige University Press, Cambridge 19883; tr.it., Utilitarismo e oltre, Il saggiatore, Milano 1984; specialmente A. Sen e B.Williams, Introduzione: utilitarismo e oltre, e il saggio di R.M. Hare, Teoria etica e utilitarismo.
Per la seconda parte del corso:
- G. Pontara, Utilitarismo e giustizia distributiva; in G. Pontara, Filosofia pratica, Il saggiatore, Milano 1988
- G. Pontara, Quale disuguaglianza? in G. Pontara, Filosofia pratica, cit.
- G. Pontara, Giustizia economica e benessere sociale, in G. Pontara, Quale pace? Mimesis, Milano-Udine 2016.
D.Parfit, Uguaglianza o priorità?, in Ragion pratica, 5, 1996.
L.S. Temkin, Inequality, Oxford University Press, Oxford 1993.
Per la terza parte del corso:
G. Pontara, Etica e generazioni future, Mincione Edizioni, Roma-Bruxelles 2021; specialmente i capitoli secondo, quinto e nono.
D, Parfit, Reasons and Persons. Clarendon Press. Oxford 1984, Part Four; tr.it., Ragioni e persone, Il Saggiarore, Milano1989; Parte quarta.

Contenuti

Il corso è dedicato alla discussione critica sull'utilitarismo nelle sue vaie forme con particolare attenzione ai problemi della giustizia distributiva e della responsabilità verso le generazioni future.
Il corso si struttura in tre parti, ciascuna delle quali comprende sei lezioni.

Prima parte
Si distinguono alcune importanti forme di utilitarismo: edonistico e delle preferenze, edonistico e non edonistico, dell'atto e delle regole, della media e del totale, di incidenza sulle persone e impersonale. Particolarmente rilevante è la distinzione tra utilitarismo come teoria etica e utilitarismo come metodo di deliberazione e decisione. Il primo non implica necessariamente che nella pratica si debba sempre applicare il secondo, ma l'applicazione del secondo presuppone il primo. Il resto del corso si focalizza sull'utilitarismo edonistico come teoria etica. Proseguendo, in questa prima parte si mette a fuoco la nozione di 'felicità' o 'benessere', intesa in termini di eccedenza del piacere sulla sofferenza; di queste due nozioni si propongono plausibili definizioni. Si passa quindi ad un esame della nozione di 'valore intrinseco', e si sostiene che il piacere ha valore intrinseco positivo e la sofferenza valore intrinseco negativo. Si prende quindi in considerazione il problema della misurazione dell'intensità del piacere, rispettivamente della sofferenza, e quello dei confronti interpersonali di felicità o benessere. Da ultimo si prendono criticamente in considerazione alcune teorie conseguenzialiste non edonistiche o cosiddette ideali, tali per cui, oltre al piacere vi sono altre cose che hanno valore intrinseco positivo: certi motivi, certe conoscenze, l'autonomia della persona, certi tratti del carattere o virtù.
Riferimenti.
- G.Pontara, Utilitarismo, in N. Bobbio, Matteucci, G. Pasquino, Il dizionario di politica. UTET, Torino 2004
- J.J.C.Smart-B.Williams, Utilitarianism for and against, Cambridge University Press, Cambridge 1973; tr.it., Utilitarismo; un confronto, Bibliopolis, Napoli 1985.
- A.Senn-B.Williams, a cura di, Utilitarianism and beyond, Cambrige University Press, Cambridge 19883; tr.it., Utilitarismo e oltre, Il saggiatore, Milano 1984; specialmente A. Senn e B.Williams, Introduzione: utilitarismo e oltre, e il saggio di R.M. Hare, Teoria etica e utilitarismo.

Seconda parte.
In questa seconda parte il discorso verte su utilitarismo e giustizia distributiva. Il discorso verte soprattutto sulla esigenza egalitaria per cui il benessere deve essere distribuito in modo uguale, o nel modo meno disuguale possibile. Assumendo (per amore dell'argomento) che l'uguaglianza nella distribuzione del benessere abbia valore intrinseco positivo, e la disuguaglianza valore intrinseco negativo, si pone il problema di individuare un criterio o una misura della disuguaglianza in base al quale, date due o più alternative distribuzioni disuguali di benessere, stabilire quale sia meno disuguale, o tutte siano ugualmente disuguali. Si passano in esame varie misure della disuguaglianza elaborate dagli economisti: quantunque tali misure riguardino la disuguaglianza nelle distribuzione di risorse economiche, esse, a livello teorico, possono essere applicate anche alle distribuzioni di felicità/benessere.
Di conseguenza, si esamina l'utilitarismo esteso, ossia la dottrina per cui si deve sempre massimizzare la felicità totale ma distribuirla nel modo meno disuguale possibile. Ma come si amalgamano queste due esigenze? Vengono discusse criticamente due proposte. Da ultimo, passando dalla teoria alla pratica, il discorso verte sulla correlazione empirica tra disuguaglianza nella distribuzione delle risorse economiche (reddito e ricchezza) e diffuso malessere sociale: quanto maggiore la prima tanto maggiore il secondo.
Riferimenti
- G. Pontara, Utilitarismo e giustizia distributiva; in G. Pontara, Filosofia pratica, Il saggiatore, Milano 1988
- G. Pontara, Quale disuguaglianza? in G. Pontara, Filosofia pratica, cit.
- G. Pontara, Giustizia economica e benessere sociale, in G. Pontara, Quale pace? Mimesis, Milano-Udine 2016.
D.Parfit, Uguaglianza o priorità?, in Ragion pratica, 5, 1996.
L.S. Temkin, Inequality, Oxford University Press, Oxford 1993.

Terza parte
In questa terza parte il discorso verte interamente su conseguenzialismo, utilitarismo e responsabilità verso le generazioni future. Il discorso si focalizza sulla questione della responsabilità di generazioni presenti nei confronti di generazioni in un futuro remoto. Si rileva che certe scelte possono avere conseguenze estremamente negative qualche secolo dopo che sono state fatte. Per esempio, il nucleare produce scorie radioattive, alcune delle quali hanno tempi di dimezzamento molto lunghi; dopo qualche secolo, a causa di fuoriuscite dai luoghi in cui tali scorie sono state conservate, si può verificare una catastrofe con conseguenze estremamente negative per coloro che allora esisteranno.
Si inizia con una discussione volta a rifiutare tre tesi: la tesi della non-responsabilità; la tesi della minore responsabilità (rispetto alla responsabilità verso coloro che vivono nel presente o nel futuro immediato), e la tesi della responsabilità decrescente in funzione della distanza temporale tra gli interessi di chi esiste al momento in cui certe scelte sono fatte e quelli di coloro che esisteranno in futuro e sui quali tali scelte incidono. Nel resto di questa parte il discorso verte sulla distinzione cruciale tra le dottrine conseguenzialiste cosiddette di incidenza sulle persone (person-adffecting), e le dottrine impersonali (impersonal). Tali dottrine divergono profondamente in casi in cui sorge il cosiddetto problema della non-identità, ossia casi in cui si danno scelte tra azioni (individuali o collettive) alternative che incidono diversamente su chi e quanti esisteranno in futuro e sul rispettivo benessere. In base alle prime, al fine della giustificazione delle azioni individuali o collettive conta il benessere degli individui che esisteranno in seguito a tali azioni, mentre non conta il benessere degli individui meramente possibili, ossia gli individui diversi che sarebbero esistiti se si fossero fatte altre scelte; in base alle seconde conta anche il benessere egli individui meramente possibili. Le prime implicano una asimmetria per cui è moralmente sbagliato mettere al mondo individui la cui vita non è degna di essere vissuta, ma non è moralmente sbagliato (è permesso) non procreare individui che avrebbero avuto vite ben degne di essere vissute; le seconde rifiutano tale simmetria. Vengono quindi discusse certe implicazioni molto problematiche cui le due teorie rispettivamente conducono. Da ultimo, passando dalla teoria alla pratica, il discorso verte su alcune scelte politiche necessarie al fine di far fronte a due delle maggiori minacce per le generazioni future: la minaccia di una guerra termonucleare globale, e la minaccia del surriscaldamento irreversibile del pianeta.
Riferimenti
G. Pontara, Etica e generazioni future, Mincione Edizioni, Roma-Bruxelles 2021; specialmente i capitoli secondo, quinto e nono.
D, Parfit, Reasons and Persons. Clarendon Press. Oxford 1984, Part Four; tr.it., Ragioni e persone, Il Saggiarore, Milano1989; Parte quarta.

Lingua Insegnamento

Italiano

Corsi

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FILOSOFIA 
Laurea Magistrale
2 anni
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Persone

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PONTARA GIULIANO
Docente
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